PIZZA CONTEMPORANEA: COS’È, SIGNIFICATO, QUANDO È NATA E DOVE MANGIARLA

Al giorno d’oggi, la gestione di una pizzeria è molto diversa rispetto a vent’anni fa: gli imprenditori nel settore scelgono di lanciare nuovi format di ristorazione cercando, sempre più, di mantenere un’identità di prodotto ben precisa e di rispecchiare le peculiarità del territorio e delle sue persone. Così nasce la pizza contemporanea di Fra Diavolo: dalla creatività dei suoi pizzaioli e dalla tradizione del popolo napoletano, messi al servizio di materie prime artigianali accuratamente selezionate. Ma quali sono le sue origini e quali regole, ingredienti e caratteristiche deve avere una pizza contemporanea napoletana per considerarsi tale?

Pizza contemporanea napoletana bianca
Sai davvero tutto sulla pizza contemporanea?

Cosa significa pizza contemporanea?

Il punto di partenza per comprendere i valori che ispirano una pizza moderna sta nella voglia di impiegare un prodotto di qualità mantenendone le peculiarità organolettiche, con l’ambizione di riprodurne fedelmente il sapore su una pizza e cercando di offrire il giusto tributo all'immenso patrimonio agroalimentare del nostro Paese.

Una vera pizza contemporanea si caratterizza per il suo impasto leggero a lunga lievitazione, il cornicione alto e alveolato, l’utilizzo di pomodoro biologico e farine macinate a pietra.

Il topping? Solo materie prime artigianali, rigidamente selezionate e gourmet! Accostamenti sempre diversi e stagionalità degli ingredienti danno vita a un menù in continuo aggiornamento, dove libertà di scelta e qualità si elevano a sinonimo di lusso, bontà e piacere accessibili per ogni palato. Troverete tutto questo nella pizzeria contemporanea di Fra Diavolo!

Quando si è evoluta la pizza tradizionale?

Le origini della pizza contemporanea sono da rintracciare nel Nord Italia, comunemente considerato come la culla di una rivoluzione che ha toccato un elemento inossidabile della cultura nostrana: la pizza italiana e il suo intero processo di produzione.

L’inventore della pizza contemporanea è considerato Simone Padoan, che negli anni 2000 si è fatto artefice di una trasformazione della pizza in chiave moderna, portando avanti una filosofia incentrata su una minuziosa ricerca di materie prime eccellenti e di tecniche produttive innovative.

Utilizzo del lievito madre, maggiore attenzione all’estetica delle pizza, impasto alveolato, cornicioni più alti e condimenti stagionali da aggiornare a ogni cambio di menù, proprio come in un ristorante: da qui è partita l’evoluzione della pizza, seguendo un processo lento e inesorabile che ha affondato le radici nella tradizione, salvo poi distaccarsene con grandi balzi. Nel suo valore ecumenico, la pizza tradizionale è sopravvissuta al tempo restando fedele a se stessa, ma continua ad adattarsi alle nuove esigenze di un consumatore sempre più alla ricerca di topping speciali, nuove esperienze di gusto e condimenti gourmet.

La pizza contemporanea non è mai uguale a se stessa, muta nell’aspetto, nella composizione e nella consistenza. Il prodotto è al centro, e non più il suo creatore.Simone Padoan in "La Pizza contemporanea"

L’impasto di una vera pizza contemporanea napoletana

La preparazione dell’impasto per una pizza contemporanea inizia da un’attenta scelta della farina di frumento: farina bianca, farina integrale o semintegrale, che accompagnate da una maturazione e una fermentazione adeguate consentono di ottenere un prodotto molto più ricco di sapore, conservando l’aroma del grano.

Una pizza contemporanea è generalmente realizzata con un impasto ad alta idratazione di farine con elevate percentuali di proteine, che consentono un assorbimento maggiore dei liquidi e dell’acqua fino all’80%.

In una pizza napoletana tradizionale, invece, l’idratazione dell’impasto è di solito intorno al 60%, dal momento che la lievitazione è più veloce e si impiegano farine più deboli meno assorbenti.

Let’s make pizza! Mettiamo le mani in pasta.

Preparazione dell’impasto

Per preparare correttamente un impasto per pizza contemporanea è necessario, innanzitutto, conoscere le rispettive temperature dell’ambiente in cui si cucina, della farina impiegata, dell’acqua e dell’impastatrice: quest’ultima dipende dalla tipologia di macchinario, dai tempi di lavorazione e dalla quantità di prodotto utilizzato. Farina e acqua vengono mescolate assieme e quando l’impasto inizia a diventare gonfio e tenace si procede con un processo di autolisi, che ha lo scopo di far sostare più a lungo possibile l’ossigeno nelle bolle d’aria e aumentare l’elasticità dell’impasto e del glutine al suo interno.

Ma come misurare la temperatura dell’acqua per l’impasto?

Considerate la temperatura finale del vostro composto e moltiplicatela per il numero fisso invariabile 3. Al risultato ottenuto, sottraete la temperatura dell’ambiente, quella della farina (generalmente di un grado più bassa dell’ambiente) e dell’impastatrice (1° grado per ogni minuto di lavoro): il numero ottenuto sarà la temperatura dell’acqua per l’impasto della vostra pizza!

FORZA DELLA FARINA: COS'È E COME MISURARLA

La fermentazione

Dopo il processo di autolisi, che può durare da 15-30 minuti a una notte, l’impasto diviene molto più semplice da lavorare e con l’aggiunta di un agente lievitante inizia a subire una fermentazione alcolica e lattica. La fermentazione ideale prevede che l’impasto raggiunga una temperatura ideale di 22° e 27°: se troppo freddo, la maglia glutinica risulterà poco formata; se troppo caldo, i batteri lattici possono generare oltre all’anidride carbonica, sgradevoli sostanze dal sapore aspro e spiacevole che influirebbero sull’aspetto e sul gusto della pizza.

La lievitazione

Dopo lo staglio, l’impasto viene lasciato nuovamente riposare, per lievitare: è in questa fase che l’impasto della pizza contemporanea acquisisce la sua massima espansione volumetrica. A parità di condizioni ideali d’umidità pari al 65-90%, il tempo di lievitazione varia in base alla farina impiegata, al lievito utilizzato e all’idratazione dell’impasto e diminuisce con l’aumentare della temperatura circostante. Alla fine del ciclo di lievitazione, il soffice composto incrementa notevolmente il suo volume, con il glutine ben disteso e al massimo della sua elasticità.

Un trucchetto che forse non sapevate per capire se il vostro impasto è pronto

Per capire se l’impasto di una pizza è lievitato correttamente, basta esercitare una leggera pressione sulla sua superficie con un dito: se tenderà a conservare l’impronta senza chiudersi subito dopo, allora significa che la procedura è stata svolta correttamente! Pronti per la cottura?

Pizzeria Fra Diavolo: una presa di posizione tra 3 diversi impasti leggeri

Se i valori di un brand fossero un manifesto, Fra Diavolo sarebbe un format con caratteristiche peculiari: pizza contemporanea alla napoletana, con cornicione alto e possibilità di scegliere l’impasto desiderato; al tempo stesso catena di pizzeria artigianale con una qualità altissima della materia prima e del prodotto e atmosfera conviviale. Per soddisfare ogni esigenza di gusto e ricercatezza, nei nostri store è possibile scegliere tre differenti impasti per pizza:

1. Impasto classico con farina di fiocchi di germe di grano, per una pizza dal gusto particolarmente profumato e saporito;

Pizza con impasto classico e cornicione alto

2. Impasto nero al carbone vegetale, che regala una pizza particolarmente leggera e digeribile, ricca di fascino e dal colore intenso;

Pizza contemporanea con impasto al carbone vegetale

3. Impasto ai multicereali, con l'aggiunta di farina integrale, farro e cereali misti interi, per una pizza rustica e fragrante ricca di proteine e sali minerali.

Pizza con impasto ai multicereali

Come si condisce una pizza contemporanea?

Qui arriva il bello ed è adesso che i pizzaioli di Fra Diavolo mettono in campo tutta la loro creatività! La scelta del condimento per una pizza contemporanea è ispirata innanzitutto dal tipo di impasto e dalla stagionalità degli ingredienti, cercando di scegliere un elemento principale che deve poi emergere, in purezza nel suo gusto, sulla pizza. Le ricette nascono rispettando gli umori e il ciclo vitale della natura:

  • in primavera, la pizza si presenta molto colorata, vivace e accesa, profumata da erbe spontanee e insaporita da carni tenere e magre;
  • in estate, l’atmosfera è più calda, sulle pizze dominano il rosso e i carpacci, in contrasto con il giallo dei peperoni e i toni scuri delle melanzane;
  • in autunno, è tempo di abbinamenti e colori di terra. Funghi, radici, verdure verdi, cotture a vapore e cartocci al forno. Ne sentite già l’odore?
  • nell’inverno, il ciclo vitale si chiude, le cotture si allungano e i sapori si arricchiscono nell’intensità, facendosi più avvolgenti.


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Fra Diavolo: pizza artigianale e innovazione

Fra Diavolo e la pizza è una storia d’amore che sta conquistando l’Italia, grazie all’altissima attenzione dedicata alle materie prime e alla qualità del prodotto. Vogliamo offrire ai nostri clienti ulteriori punti forti come quello dell’innovazione e di una moderna digitalizzazione: con le più recenti aperture, da Bologna a Roma, abbiamo iniziato a espandere l’esperienza dei clienti con il brand, per creare un legame forte ed empatico e generare un vero e proprio senso di community intorno al mondo della pizza contemporanea.

Con una perfetta fusione di tradizione, avanguardia, impegno e, soprattutto, tantissima sperimentazione creativa, la Pizzeria contemporanea Fra Diavolo è dunque pronta a offrire una grandiosa esperienza di gusto ai suoi clienti.

Ma le novità non finiscono qui! Perché l’innovazione nella pizza tocca anche la nostra filiera, abbracciando un nuovo modello produttivo che con un’ingegnerizzazione dei processi ottimizza, anche economicamente, l’apporto umano.

Pizza contemporanea e dove mangiarla in Italia

Sapevi che la Pizzeria Fra Diavolo è stata inserita tra le 20 migliori catene di pizza artigianale al mondo da Top Pizza, la più importante guida di settore? Adesso che sai praticamente tutto sulla nostra pizza è tempo di assaggiarla, magari accompagnata da un croccante supplì di riso! Vieni a trovarci, siamo presenti nelle principali città italiane:

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