Il carbone vegetale, o carbone attivo, è una polvere nera naturale inodore e insapore che si ricava dalla carbonizzazione senza ossigeno e senza fiamma di sostanze vegetali quali legno, residui di cellulosa, torba, gusci e noccioli di frutta. Grazie alle sue proprietà assorbenti, il carbone vegetale attivo è comunemente apprezzato per fini alimentari e farmaceutici e può essere impiegato sia come colorante in insolite bevande, integratori e ricette gourmet sia come una vera e propria sostanza attiva con effetti benefici e depurativi per il nostro organismo.
La versatilità in cucina e l’elevata digeribilità del carbone vegetalene fanno un ingrediente polivalente, diffuso anche nella preparazione di alcuni prodotti da forno, come la pizza: scoprite insieme a Fra Diavolo quello che c’è da sapere sul carbone vegetale e sul suo uso in cucina come additivo colorante, per un impasto per pizza leggero e digeribile!
Come si ottiene il carbone vegetale attivo?
Il carbone vegetale deriva da legna di specie differenti come betulla, pioppo o salice e la sua combustione avviene senza fiamma in un ambiente povero di ossigeno. Una volta ottenuta la combustione, il nero vegetale così prodotto è macinato con un mulino a rulli e purificato mediante lavaggio con acido cloridrico; quindi viene neutralizzato e poi essiccato. L’attivazione del carbone vegetale avviene tramite un successivo surriscaldamento in presenza di gas, che avviene a temperature di 800-1000 °C: questo trattamento specifico porta alla formazione dei pori caratteristici del carbone vegetale attivo e ne aumenta la superficie adsorbente.
Carbone vegetale: proprietà e benefici per la salute
Grazie alle sue accentuate proprietà assorbenti, il carbone vegetale viene impiegato come antitossico e la sua assunzione aiuta a intrappolare i gas e le sostanze dannose presenti nel nostro apparato digerente.
Con la sua caratteristica porosità, il carbone attivo assorbe gas, liquidi, batteri, tossine e virus, in modo da evitarne l'accumulo e andando così a offrire ampi benefici per la digestione.
Il consumo di carbone vegetale attivo è, inoltre, consigliato per contrastare l’alitosi: tale prodotto svolge infine un’azione depurativa e disinfettante nel nostro organismo.
Pizza al carbone vegetale: la normativa sugli additivi coloranti
Il Ministero della Salute si è offerto di fare chiarezza sui benefici del carbone vegetale negli alimenti >, specificando modalità di assunzione e circostanze ideali per godere appieno delle sue proprietà assorbenti:
Questa indicazione può essere impiegata solo per un alimento che contiene 1 g di carbone attivo per porzione quantificata. L’indicazione va accompagnata dall’informazione al consumatore che l’effetto benefico si ottiene con l’assunzione di 1 g almeno 30 minuti prima del pasto e di 1 g subito dopo il pasto.Ministero della Salute
Per quanto riguarda la presenza sul mercato di prodotti da forno contenenti carbone attivo come la pizza, è stato ufficialmente chiarificato che l’utilizzo del carbone vegetale come ingrediente base dell’impasto per pizza è ammissibile come additivo colorante e nelle quantità ammesse dalla regolamentazione europea in materia.
Impasto al carbone vegetale: perché sceglierlo?
La farina di carbone vegetale è una delle farine più digeribili per pizza, con il carbone attivo che viene usato sempre più spesso per realizzare pizze contemporanee gourmet con impasto leggero e dal sapore evocativo, insolito e che mantiene tutte le peculiarità di gusto di una pizza con impasto classico. Ordinare una pizza nera al carbone significa lasciarsi tentare da un piatto unico, ricco di fascino e dal colore intenso, che si distinguerà sulla tua tavola. L’impasto al carbone vegetale in polvere rappresenta, inoltre, la soluzione ideale se si vuole gustare una pizza leggera e ad alta digeribilità: la pizza nera al carbone contiene poco colesterolo e il suo apporto di fibre è particolarmente abbondante, senza dimenticare che un suo consumo moderato può essere previsto anche nei regimi alimentari più equilibrati.
Pizza nera al carbone vegetale: calorie e valori nutrizionali
Una pizza margherita da 250 g con impasto al carbone vegetale contiene circa 540 kcal: l’utilizzo del carbone attivo rende questa ricetta più leggera rispetto a una margherita con impasto classico, che se consumata nelle stesse quantità apporta invece 675 kcal. L’apporto calorico della pizza nera deriva principalmente dai carboidrati, dai lipidi e dalle proteine contenuti nel suo particolare impasto. Di seguito nel dettaglio i valori nutrizionali di una porzione da 100 g di pizza con impasto al carbone vegetale.
| NUTRIENTE | VALORI NUTRIZIONALI |
|---|---|
| Calorie | 215 kcal |
| Carboidrati | 26.7 g |
| Colesterolo | 13.6 mg |
| Fibre | 1.20 g |
| Proteine | 9.50 g |
| Grassi | 8.50 g |
| Grassi saturi | 3.10 g |
| Grassi monoinsaturi | 4.62 g |
| Grassi polinsaturi | 0.81 g |
Come utilizzare il carbone vegetale in cucina
Come abbiamo visto, il carbone vegetale viene impiegato come ingrediente base per la colorazione di piatti e pizze gourmet e per la realizzazione di farine speciali per impasti salati di ogni tipo: il suo uso in cucina dà spazio a bizzarre espressioni di gusto e creatività e offre numerosi spunti anche per la realizzazione, la decorazione e l’aromatizzazione di olio, dolci, bevande e primi piatti.
Per impiegare il carbone vegetale nella vostra cucina è consigliabile aggiungerlo in una quantità limitata alla classica farina, cercando di mantenere una rapporto di circa 10/15 g per ogni chilogrammo di farina. Ecco alcune idee di ricette che prevedono l’uso del carbone vegetale attivo come additivo colorante:
- pizza
- pane
- focaccia
- crackers
- grissini
- tagliolini
- ravioli
- croissant
- gelato
- bevande analcoliche
- integratori
- cocktail
I primi usi in cucina del carbone vegetale risalgono alla tradizione culinaria dell’Inghilterra del XIX secolo, dove per la prima volta si pensò di abbinare la farina a delle polveri di legno bruciato per realizzare degli insoliti accoppiamenti: è in questo periodo che nacque una prima variante nera dei tipici biscotti digestivi anglosassoni, che si usavano servire con il tè e abbinati a frutta e formaggi stagionati.
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