Bologna è famosa nel mondo per la sua atmosfera calda e accogliente e per il suo immenso patrimonio culturale, storico e artistico. Splendide chiese, musei e giardini, i famosissimi portici e le piazze medievali, fino ad arrivare alla prelibatissima cucina bolognese conosciuta e apprezzata in tutto il mondo. E non solo! Bologna si presenta anche come una città ricca di curiosità e leggende che la rendono unica e tutta da scoprire.
Fra Diavolo vi accompagna in un intrigante viaggio per svelarvi le più insolite curiosità su Bologna e dei suoi segreti.
Scoprite insieme a noi cosa c’è da sapere di insolito su Bologna e lasciatevi sorprendere da ogni vostra scoperta!
Curiosità su Bologna: 10 segreti che forse non conoscete
Molti turisti si interrogano sulle principali attività da svolgere nel capoluogo emiliano e sui luoghi turistici più belli da visitare in città, ma esistono alcuni fatti curiosi su Bologna che rendono un weekend bolognese ancora più affascinante e speciale. Se volete immergervi in una Bologna insolita e segreta lontani da affollate attrazioni artistiche o se siete a caccia di cose particolari da vedere a Bologna per rendere indimenticabile il vostro viaggio, questo è il posto giusto per voi.
1. La finestrella nascosta sulla Piccola Venezia di Bologna
Il primo segreto di Bologna risiede in pieno centro storico, in Via Piella 16, dove affacciandosi da una finestrella arancione è possibile ammirare una Bologna nascosta e pittoresca ricca di canali, di colori e di allegri balconcini che si specchiano nell’acqua. Questo angolo segreto di Bologna, che si affaccia sul Canale delle Moline, è noto come “Piccola Venezia” e non molti sanno che questa città è ancora attraversata dagli antichi corsi d’acqua che nella Bologna medievale erano utilizzati per le attività commerciali e per alimentare i mulini da seta dell’epoca. Affacciatevi fra i palazzi e riscoprite uno scorcio romantico della vostra Bologna segreta!
2. Il telefono senza fili in Palazzo del Podestà
Nel centro di Bologna, al numero civico 1 di Piazza Maggiore, si rivela il più divertente dei sette segreti di Bologna, il telefono senza fili del Voltone del Podestà che si apre sotto l’omonimo palazzo. Si tratta di un curioso gioco sonoro che si crea sotto i due pilastri opposti del voltone: parlandosi da un angolo all’altro della struttura con il viso rivolto verso le colonne è possibile udire la voce del proprio interlocutore, dando così vita a una vera e propria conversazione a distanza senza fili. Questo particolare trucco acustico fu architettato in epoca medievale, quando con lo scoppio della peste a Bologna si volle proteggere i sacerdoti che confessavano i malati, cercando di tenerli a distanza da questi ultimi ed evitando così che il contagio si potesse diffondere.
3. L’illusione ottica della statua di Nettuno in Piazza Maggiore
Una particolare curiosità su Piazza Maggiore a Bologna riguarda la statua di Nettuno che si erge sulla fontana del Giambologna: quest’opera è infatti diventata famosa per una singolare illusione ottica ideata dallo scultore fiammingo, il cui progetto subì una censura per pubblica decenza a causa delle eccessive dimensioni degli attributi maschili di Nettuno. Leggenda bolognese vuole che per aggirare tale censura della Chiesa, Giambologna realizzò la statua in maniera tale che, se ammirata da una particolare angolazione, il pollice della mano del Nettuno potesse ricordare un membro maschile eretto: tale effetto ottico è oggi visibile collocandosi su una pietra nera presente sulla pavimentazione della piazza, detta anche pietra della vergogna, situata nei pressi della scalinata della biblioteca Salaborsa.
4. Il tridente Maserati ispirato alla statua di Nettuno
Il logo della Maserati, nota casa automobilistica di lusso bolognese, si presenta come un tridente rosso su sfondo bianco e con la scritta maiuscola Maserati su fondo blu. Curiosità vuole che tale logo sia ispirato al famoso tridente della statua di Nettuno che si erge in Piazza Maggiore a Bologna: se il rosso e il blu rappresentano i colori distintivi della città, la scelta del tridente è dovuta al forte significato che viene attribuito a quest’opera scultorea, identificativa nel mondo della città di Bologna e della sua potenza e regalità.
5. La porta del sorriso
La chiesa di Santa Maria Maddalena a Bologna, in via Zamponi, contiene pregevoli dipinti e antiche opere d’arte in terracotta e vanta circa 250 anni di storia; una curiosità che la rende particolarmente visitata è che le sue porte si aprono con un sorriso. Tale installazione permanente fa parte dell’operaMind the Door!, un progetto che vuole rappresentare un atto religioso di fiducia nell’entrare in chiesa con la speranza di essere accolti con il proprio volto e le proprie emozioni. I fedeli e i visitatori possono accedere in questa chiesa soltanto sorridendo, consapevoli di come un sorriso possa aprire qualsiasi porta e abbattere ogni muro. Ironia della sorte vuole che uno dei crocifissi vicino l’altare metta in mostra un Gesù sorridente. Allegra coincidenza?
6. La tagliatella d’oro: la dimensione perfetta della tagliatella bolognese
Per rinsaldare il forte legame fra la cucina bolognese e la tagliatella emiliana, nel 1972 i delegati dell'Accademia Italiana della Cucina Francesco Majani e Alcino Cesari hanno depositato presso la Camera di Commercio Industria Artigianato e Agricoltura di Bologna uno scrigno contenente la misura aurea della tagliatella: sulla base del campione in oro, una vera tagliatella deve essere larga 8 mm da cotta e circa 7 mm da cruda. Tale misura corrisponde alla 12.270 millesima parte dell'altezza della Torre degli Asinelli.
7. Origine dei portici bolognesi: perché furono costruiti?
Uno dei simboli più famosi di Bologna e che rende questa città unica al mondo sono i suoi portici: lunghi quasi 40 km e candidati Unesco come patrimonio dell’umanità, i portici di Bologna percorrono tutto il centro storico e regalano romantiche passeggiate al riparo da pioggia e sole. Una curiosità sui portici che forse non conoscete è che questi non furono originariamente progettati per riparare dagli agenti atmosferici, ma per offrire uno spazio in più alle migliaia di studenti che dal XIII secolo in poi iniziarono ad arrivare in città senza un alloggio universitario. In che modo?
Spinti da un’incessante richiesta di spazi abitativi e commerciali, i proprietari di alcuni appartamenti in centro decisero di aggiungere delle stanze in più alla loro casa, e lo fecero ampliando il primo piano e non il piano terra: grazie a questo ingegnoso espediente architettonico si evitò di ridurre lo spazio in strada e vennero erette delle apposite impalcature di sostegno, oggi riconoscibili nei pilastri degli amati portici bolognesi.
8. La velostazione di Bologna in un rifugio antiaereo
La Velostazione Dynamo nei pressi della stazione centrale di Bologna fa parte di un progetto a sostegno della mobilità e a difesa del ciclismo urbano. Curiosità di questo parcheggio custodito per bici è che occupa i locali al di sotto della scalinata del Pincio, un complesso inaugurato nel 1896 come deposito comunale. Durante la Seconda Guerra Mondiale questa struttura sotterranea fu arricchita con due tunnel e adibita a rifugio antiaereo: dopo aver eroicamente protetto i cittadini bolognesi dalle bombe straniere, questo locale oggi custodisce le bici di cittadini e studenti in città.
9. La prima radio libera in Italia a Bologna
Un’altra curiosità di Bologna che probabilmente non conoscete è che in questa città nacque, il 23 novembre 1974, la prima radio privata italiana: Radio Bologna per l’accesso pubblico. Tale radio libera vide la luce in un periodo storico in cui i progressi della tecnologia nel mondo della comunicazione di massa resero possibile la nascita di radio alternative al monopolio statale. Radio Bologna ebbe, però, vita breve e fu attiva per soli due giorni e quattordici ore: fortissimo invece fu il suo impatto sociale, che portò qualche anno dopo, nel luglio 1976, a una sentenza della Corte Costituzionale che sancì per la prima volta in Italia la legittimità delle trasmissioni radiofoniche private a diffusione locale.
10. L’università più antica del mondo: l’Alma Mater Studiorum di Bologna
L’Alma Mater Studiorum di Bologna fu fondata nel 1088 ed è considerata come l’università più antica del mondo occidentale. In questa istituzione si tennero le prime lezioni di diritto giustinianeo, fondamento dell’Impero Romano, e sin dal XIV secolo alle scuole dei giuristi si affiancarono gli studi di retorica, grammatica, medicina, filosofia, astronomia, aritmetica e logica. Nel 1732 l’Ateneo ospitò una delle prime lauree femminili in Italia e contemporaneamente il successo europeo e multiculturale dell’università veniva accresciuto dalla fama di alcuni suoi illustri studiosi nel campo della letteratura e delle scienze: diversi personaggi celebri dell’università di Bologna si formarono in queste aule storiche, da Thomas Becket a Torquato Tasso, da Nicolò Copernico a Pico della Mirandola, passando da Petrarca, Pasolini, Pascoli, Carducci e dalla filosofa Laura Bassi.
Pizza contemporanea a Bologna: curioso di provarla?
Un’ultima curiosità che non puoi non sapere sul capoluogo emiliano è che la pizzeria Fra Diavolo ha aperto l’ottavo dei suoi punti vendita in Italia: ci trovate a Bologna, in via Santo Stefano 1/A, con l’obiettivo di conquistare l’Emilia Romagna con un format di pizza contemporanea alla napoletana e con cornicione alto. Tre impasti leggeri differenti per ogni vostra esigenza di gusto, serviti in una delle zone più centrali in città e con 70 posti all’aperto e all’interno per accogliervi nel rispetto delle normative vigenti. Vieni a trovarci nel nostro spazio dehors per pranzo o cena oppure ordina online in delivery!